Il Rinascimento Urbano Europeo

Ci sono diverse correnti di pensiero nell'ambito dell'architettura e dell'urbanistica. Da semplici cittadini possiamo solo "subirle", cioè possiamo solo utilizzare gli ambienti che ci regalano gli architetti e gli urbanisti, ma resta valida la possibilità per tutti noi, essendone i "clienti", di parlarne con una certa competenza.
Uno dei più curiosi e sottovalutati movimenti è il New Urbanism. In Europa è rappresentato da un movimento che si chiama Rinascimento Urbano Europeo ed è cresciuto in contemporanea col New Urbanism, spinto da un Architetto bolognese, Gabriele Tagliaventi.

 

CHE COS'ÈQuesta filosofia di progettazione urbanistica che mira allo sviluppo di città europee secondo i principi del design urbano tradizionale, ha come basi forti riferimenti ecologisti e tradizionalisti. Il New Urbanism fa della pedonalizzazione e della vita in tutti i suoi aspetti svolta vicino alla propria casa il centro del suo pensiero. Forse vi sarà capitato senza saperlo di percorrere qualche luogo in Europa dove questa filosofia è stata applicata. Un esempio visivo comprensibile per tutti, ma che comunque non è assimilabile al Rinascimento Urbano è Porto Cervo in Sardegna, dove la bellezza del luogo non è stata violentata da costruzioni "industriali" come in città costiere stile Benidorm, ma è stata rispettata creando una grande opera scenografica in linea con i dettami estetici del mediterraneo. Un luogo molto più "facile" da progettare rispetto alle città proprio perché vacanziero, ma comunque fortemente ispirato alla pedonalizzazione. In ogni caso, anche passando in un quartiere del Rinascimento Urbano in una qualsiasi città difficilmente ne riconoscerete l'origine, per un motivo particolare: spesso un quartiere "New Urbanism" appare come un luogo in cui le case antiche sono state ristrutturate. In realtà è tutto nuovo e progettato a misura d'uomo. La cosa che cambia è l'estetica e la vivibilità. Un luogo New Urbanism assomiglierà spesso all'architettura tradizionale della città che la ospita e di sua natura sarà ospitale ed accogliente. Architettura tradizionale con l'uso di materiali e soluzioni moderne.
Questa filosofia, nella sua estensione completa, prevede una serie di regole che di base sono state create per popolare i quartieri in maniera armoniosa e creare delle zone in cui la gente possa vivere la città con partecipazione e potendone usufruire semplicemente passeggiando. Tali regole sono riportate in fondo all'articolo.

 

LE CRITICHEÈ un modello che tende a rifarsi stilisticamente alle architetture del passato o classiche e a non stravolgere gli equilibri pre esistenti. In parole povere appare come se volesse eliminare decisamente l'impronta hig tech degli architetti che progettano palazzi di vetro e acciaio o forme spesso unicamente votate all'autocelebrazione del designer stesso.
I suoi detrattori invece, semplificandone il concetto, la etichettano come una sorta di resa dell'uomo rispetto alla sua evoluzione e al futuro. Indicano nella paura del futuro il New Urbanism e invece spingono per avere un'architettura figlia del nostro tempo. Di contro, per essere ancora più semplificati possiamo invece riassumere la teoria New Urbanism con un: "se non siamo più capaci di fare cose belle, rifacciamoci al passato."
Spesso i quartieri che nascono con questa filosofia che si intreccia al nuovo classicismo vengono descritti come una Disneyland dell'architettura: una cosa finta e artefatta al pari di un set cinematografico o di un outlet. Gli insediamenti urbani realizzati infatti, assumono negli esempi meno riusciti un aspetto quasi da hotel di Las Vegas, dove tutto è una scenografia artefatta. Questo accade soprattutto negli insediamenti periferici ex novo e molto meno negli interventi dentro le città esistenti dove l'intervento si può amalgamare perfettamente con la tradizione locale.
Le valutazioni sono personali naturalmente e la teoria dei detrattori ha delle solide basi estetiche, ma è fuori di dubbio che le persone, spesso ignare di trovarsi in tali luoghi, vivano più favorevolmente gli ambienti ideati da questa corrente piuttosto che da quella hig tech che appare più fredda e distaccata. 

 

L'UOMO AL CENTRO

In altre parole, l'architettura del New Urbanism mette al centro del progetto l'essere umano e la sua vita. Non a caso spesso in queste architetture si creano giochi di incastri tipici dell'architettura stratificata, cioè proprio quelli usciti da anni di costruzioni ampliate e modificate nel tempo, tipici di molte zone d'Italia. Non un freddo paesaggio costituito da geometrie regolari, ma piuttosto un aspetto rassicurante che ricorda più un labirinto di viuzze da scoprire e palazzi accalcati su piazzette in cui la gente siede ai tavoli dei bar e passaggia.

L'archiettura moderna invece, anche se a parole dice la stessa cosa, nella pratica crea una sorta di distacco spaziale tra la vita delle persone e l'ambiente. L'espressione moderna dell'architettura tende quindi a far sentire l'uomo come "piccolo" rispetto alle strutture e gli spazi, mentre il Rinascimento Urbano azzera quasi questa differenza. Il design high tech di sua natura tende a vivere autonomamente rispetto alla presenza umana e ha spesso come conseguenza l'idea estetica di autocelebrazione rispetto all'ambiente circostante, specie negli interventi più importanti.

 

ESEMPIA Bologna abbiamo alcuni esempi di interventi che si rifanno allo stile classico, ma del Rinascimento Urbano ne abbiamo un vero esempio in Via Della Pietra. Si tratta di un complesso di palazzi realizzati con questa filosofia proprio dall'Architetto Tagliaventi. Seppur gradevoli alla vista, la crisi economica del commercio e la posizione ne fanno in questo momento un progetto cresciuto a metà, semplicemente perché manca la vita quotidiana al suo interno. Questo progetto evidenzia come in questi interventi serva la spinta di tutti per il successo di un progetto, dalle Amministrazioni, fino ai cittadini, tutti insieme, al fine di renderli interventi compiuti e vivi.

Nel resto d'Europa invece possiamo vedere questi progetti più vissuti e sfruttati appieno, forse per l'innata predisposizione di alcune popolazioni a vivere i luoghi all'aperto appena ne hanno l'occasione, e forse molto più probabilmente per la facilità con cui si possono avviare attività commerciali di successo. Meritevoli di nota sono ad esempio la zona Richmond Riverside di Londra. Oppure Jakriborg in Svezia, il Borgo Città Nuova ad Alessandria, sempre di Tagliaventi, così come tanti altri quartieri specie nelle città inglesi o nord europee.

 

Insomma, se è vero che la maggior parte degli insediamenti futuristi non ha creato empatia, potrebbe essere utile che il designer urbano teso solo al moderno faccia un passo indietro o almeno ripensi a ciò che possiamo lasciare ai posteri. Nelle discussioni infatti, si parla spesso di cosa lasceremo alle generazioni del futuro. Le popolazioni che vivranno tra 50 anni cosa vorranno salvare di quello che abbiamo costruito dal dopoguerra in poi a livello urbano? Forse qualche grattacielo? Qualche ponte sicuramente. Ma è altrettanto sicuro che gli esempi dell'antichità e anche quelli più recenti dell'800 siano una spanna sopra a quelli che produciamo oggi.

 

LE DIECI REGOLE:

1. Pedonabilità
. La maggior parte delle esigenze si trova a 10 minuti a piedi da casa e dal lavoro. Il design delle strade è amico dei pedoni, perché gli edifici sono vicini alla strada e hanno portici, finestre e porte. Le strade hanno molti alberi e parcheggi su strada, con parcheggi e garage posti dietro edifici e case, spesso collegati a vicoli. Le strade sono strette, il che rallenta notevolmente il traffico.

2. Connettività
. Una griglia stradale interconnessa disperde il traffico e incoraggia a camminare.

3. Diversità e uso misto I
quartieri, i blocchi e gli edifici offrono un mix di negozi, uffici, appartamenti e case.
I quartieri accolgono persone di tutte le età, livelli di reddito, culture e razze.

4. Alloggio misto
. La suddivisione in zone consente la vicinanza di una vasta gamma di tipi di alloggio, dimensioni e prezzi.

5. L'architettura di qualità e gli
edifici di design urbano enfatizzano la bellezza, l'estetica e il comfort e creano un senso del luogo; gli spazi pubblici funzionano come arte civica, creando un regno pubblico attraente e di qualità.
6. Struttura del
q  uartiere tradizionale I quartieri hanno centri e bordi definiti, con spazi pubblici vicino al centro. Ogni quartiere contiene una gamma di usi e densità a 10 minuti a piedi.
7. Densità aumentata. 
Edifici, residenze, negozi e servizi sono vicini per rendere le passeggiate più comode, servizi e risorse più efficienti e aree di vita più piacevoli.

8. Trasporto intelligente. 
Una rete di trasporto pubblico di alta qualità collega città, paesi e quartieri, mentre il design adatto ai pedoni incoraggia un maggiore uso di biciclette, pattini a rotelle, scooter e passeggiate come trasporto quotidiano.

9. Sostenibilità. 
La comunità utilizza il rispetto per i sistemi naturali e le tecnologie eco-compatibili come l'efficienza energetica per ridurre al minimo gli effetti sull'ambiente. La comunità si collega fortemente con i terreni agricoli circostanti, incoraggiando la conservazione della terra e il consumo di cibo locale.

10. Qualità della vita

 

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